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La ricetta della perseveranza

Scritto da Giancarmine Nolè il .
Pubblicato in: blogging

Certo lo hai fatto anche tu da inguaribile sognatore scavare in lungo e in largo nel web per trovare la ricetta che svolta la vita, quell’idea che ti cambia l’esistenza e hai sistemato tutti i tuoi problemi. O almeno quel lavoro interessante, quei clienti che pagano senza un perché. Tranquillo se può confortarti me lo sono chiesto anch’io chissà quante volte, eppure nulla, neanche un barlume di quell’idea straordinaria.

Il web può essere un posto magico

Eppure è strano, il web sembra essere pieno di formule magiche sotto forma di blog e di canali Youtube. Alchimisti che ti fanno sentire stupido e che asseriscono di aver trovato, il metodo, il processo, il corso che promette risultati veloci e senza alcuno sforzo. Giustamente si fanno pagare e anche profumatamente, però vedrai che risultati!

Io qualche dubbio lo nutro, anche più di qualcuno. Il mio lavoro è fatto di logica e di rigore, di analisi degli effetti, valutazione e riprogrammazione risultati alla mano. In assenza di dati concreti il dubbio si accende.

La certezza dei dati

Ragionando sul mio percorso professionale, parto sempre da dati certi, analizzabili e replicabili con metodo e rigore. Non ho un talento superiore, una capacità intellettiva sopra la media e nessuna fortuna in particolare.

Ho un dato oggettivo specifico: essere rimasto in tema con un’abnegazione che sorprende anche me stesso, lavorando ininterrottamente per un numero infinito di ore, di giorni, di anni. Perseveranza.

All’età di 12 anni cominciai a giocare a pallacanestro in maniera anche abbastanza casuale. La ripetizione costante del gesto tecnico moltiplicato all’infinito, la revisione anche mentale quotidiana dimostravano che era possibile ottenere risultati esaltanti. E la concentrazione costante con l’applicazione del rigore e del metodo consentivano di migliorare e di raggiungere obiettivi solo immaginati e inaspettati.

Qualche anno dopo riuscii a coronare un mio obiettivo personale, schiacciare a canestro, benché non fossi un ‘gigante del basket’, solo 180 cm. di altezza. Il lavoro intenso, programmato, costante mi premiò con un obiettivo per me allora importante immaginato e programmato con pazienza e dedizione. Fui talmente felice da scriverlo alla rivista che leggevo con assiduità Super Basket all’attenzione del mitico direttore Aldo Giordani che si congratulò per il percorso di lavoro e il risultato raggiunto.

Ho cominciato a comprendere allora che una visione a lungo termine è l’insieme di una serie sequenziale di visioni a breve termine che insieme costruiscono uno schema strutturato difficilmente attaccabile.

Visione e impegno costante

Quando cominci a ragionare sulla cose, le cose cominciano ad accadere. E se continui a lavorarci con dedizione e costanza cominciano a crescere. Continuando a metterci un tassello ogni giorno in 365 giorni sarai diventato 365 giorni diverso.

E dopo una incessante quotidiana somma di atti messi in essere ti accorgerai che avrai costruito quello schema strutturato difficilmente attaccabile con la consapevolezza che sei l’unico regista. Non devi tributi a nessuno e puoi decidere tu cosa farne, se tenerlo in piedi e continuare ad alimentarlo.

La ricetta della perseveranza ha i suoi tempi ma può essere potente ed incredibilmente efficace e duratura.